Dopo il successo enorme del primo Hades, le aspettative per questo secondo capitolo erano altissime.
Supergiant Games ha deciso di non limitarsi a un semplice seguito, ma di provare ad ampliare la formula… senza snaturarla.
Stavolta vestiamo i panni di Melinoë, sorella di Zagreus, impegnata in una missione contro Crono, il Titano del Tempo.
E già dai primi minuti si capisce che qualcosa è cambiato.
L’atmosfera è diversa, più cupa, più rituale.
Ma la domanda è: riesce davvero Hades II a superare l’eredità del suo predecessore?
Beh… parliamone.
🌒 UNA NUOVA DEA, UN NUOVO INFERNO
Hades II ci catapulta in un mondo familiare, ma allo stesso tempo completamente nuovo.
Melinoë non è solo un “nuovo Zagreus”. È un personaggio più riflessivo, tormentato, ma anche più potente, con una magia che diventa parte integrante del suo stile di combattimento.
La trama è costruita attorno al suo viaggio per fermare Crono, che ha imprigionato gli dei dell’Olimpo e alterato l’equilibrio stesso del tempo.
È una storia che cresce lentamente, rivelandosi run dopo run, come nel primo capitolo — ma con un tono più maturo, più mitologico, quasi da tragedia greca.
E proprio questo cambio di registro è uno dei punti di forza del gioco: non ti dà solo più azione, ma anche più profondità.
⚔️ COMBATTIMENTI E MECCANICHE
A livello di gameplay, Hades II riprende tutto ciò che funzionava nel primo e lo rielabora con una quantità impressionante di variabili.
Ogni arma ha due modalità di attacco, le magie (le cosiddette Arcana) introducono nuovi modi di gestire il combattimento, e la progressione fuori dal Tartaro è più articolata, con un sistema di crafting, rituali e persino una base dove interagire con gli altri personaggi.
La sensazione pad alla mano è semplicemente sublime: reattiva, precisa, ma anche più strategica.
Non è più solo questione di riflessi — serve pianificazione.
E questo lo rende più profondo, ma anche più accessibile.
Ogni run è diversa e ogni sconfitta, come nel primo Hades, è parte del viaggio.
Solo che qui, ogni ritorno “a casa” regala qualcosa di nuovo: un dialogo, un rituale, un potenziamento.
E la voglia di ricominciare è sempre fortissima.
🎭 PERSONAGGI E DOPPIAGGIO
Uno dei motivi per cui Hades II conquista è la qualità del suo cast.
Tutti i personaggi — da Moros a Hekate, fino ai nuovi volti dell’Olimpo — hanno carisma e un design impeccabile.
Il doppiaggio, come sempre nei giochi Supergiant, è recitato con una naturalezza incredibile.
Ogni voce racconta qualcosa, anche solo con un sospiro o una pausa.
E il modo in cui il gioco intreccia mitologia e scrittura contemporanea è qualcosa che pochi riescono a fare con questa eleganza.
Ti ritrovi a parlare con personaggi che sembrano davvero vivere oltre la tua partita.
🌀 STILE VISIVO E DIREZIONE ARTISTICA
Artisticamente, Hades II è un gioiello.
Il tratto di Jen Zee torna in grande forma, ma si nota una maturazione enorme: linee più morbide, palette più mistiche, animazioni più fluide.
I fondali sembrano veri dipinti animati, e ogni regione — dal Tartaro alle Terre Superiori — ha un’identità visiva distinta.
Anche le transizioni tra aree e i nuovi effetti di luce rendono tutto più cinematografico.
E con l’HDR attivo, è uno spettacolo puro.
È un gioco che non punta al realismo, ma alla bellezza assoluta.
E ci riesce.
🎵 COLONNA SONORA
Darren Korb è tornato, e si sente.
La colonna sonora alterna brani epici, quasi rituali, a momenti più intimi e malinconici.
Le percussioni e le chitarre restano la firma inconfondibile del compositore, ma qui entrano anche strumenti più “antichi”, che evocano la mitologia greca in modo raffinato.
È una musica che accompagna il gameplay, ma che regge anche da sola — e dopo ore di gioco, ti ritrovi a canticchiarla senza accorgertene.
È un accompagnamento perfetto per un titolo che vive di ritmo e intensità.
🔮 ATMOSFERA E RITMO
Hades II riesce a essere familiare e sorprendente allo stesso tempo.
Ti senti subito “a casa”, ma quella casa è cambiata.
Tutto è più grande, più stratificato, ma senza perdere la coesione che rendeva il primo capitolo unico.
È un gioco che riesce a far convivere il caos del combattimento con momenti di pace, riflessione, crescita.
E questo equilibrio, raro in un roguelite, è ciò che lo rende speciale.
Ogni volta che chiudi una run, non pensi “ancora una”, ma “devo capire cosa succede dopo”.
E questo è il segno di un grande videogioco.
Hades II non è solo un seguito.
È una dichiarazione d’amore per il primo gioco e, allo stesso tempo, un passo avanti sotto ogni punto di vista.
Più profondo, più elegante, più ispirato.
Supergiant Games ha dimostrato ancora una volta di saper creare esperienze che uniscono gameplay, arte e narrazione in un modo che pochi riescono a eguagliare.
E sì, probabilmente oggi è il miglior roguelite sulla piazza: difficile trovare qualcosa che funzioni con la stessa precisione, la stessa bellezza e la stessa capacità di coinvolgere.
Detto questo, non è un titolo rivoluzionario — non cambia le regole del genere.
Se hai sempre detestato i roguelite, Hades II difficilmente ti farà cambiare idea.
Ma se invece anche solo ti piacciono un po’, o se ami il primo capitolo, qui troverai un mondo intero in cui perderti.
Un gioco che riesce a farti sentire parte di un mito che continua a scriversi, run dopo run.
GRAFICA:91
SONORO:90
GIOCABILITA’:96
LONGEVITA’:93
TRAMA: 86
ATMOSFERA:94
92/100
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